Il G7 Clima, Energia e Ambiente di Torino si è chiuso lo scorso 30 aprile deliberando una «eliminazione graduale della produzione di energia elettrica da carbone nei sistemi energetici». L’eliminazione riguarderà gli impianti “unabated”, ovvero privi di sistemi di abbattimento delle emissioni. Presso la Reggia di Venaria Reale, l’accordo è stato raggiunto dai ministri dell’Ambiente di Italia, Francia, Germania, Canada, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito. Erano presenti anche Wopke Hoekstra, commissario europeo per l’Azione per il clima, rappresentanti delle presidenze della Cop 28 (Emirati Arabi) e della Cop 29 (Azerbaijan), del Brasile (presidente di turno del G20) e di Algeria, Arabia Saudita, Kenya, Mauritania, e della Banca africana di sviluppo.

Fonti fossili

Secondo la risoluzione finale, il phase out dal carbone dovrà essere attuato entro la metà degli anni 2030 «o in un lasso di tempo coerente con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1,5 °C». L’accordo, nel solco dell’impegno di “transition away from fossil fuels” preso a Dubai, è stato definito «storico». Restano ancora evidenti vuoti per quanto riguarda le altre fonti fossili, a partire dal gas, che contribuisce pesantemente alla crisi climatica, o il petrolio.

 

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Nucleare

Per quanto riguarda il nucleare, in apertura vertice il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin aveva annunciato l’adesione dell’Italia all’Alleanza industriale europea sui piccoli reattori modulari (Smr). Annuncio in continuità con le posizioni espresse nei mesi scorsi dal Governo, cui già a settembre alcune organizzazioni ambientaliste (Legambiente, WWF Italia, Greenpeace Italia, e Kyoto Club) avevano risposto: «Il nucleare di quarta generazione o nei mini-reattori modulari nucleari (Small Modular Reactor), la cui realizzabilità è tutta da dimostrare, ha costi alti, tempi lunghi e non elimina l’annoso problema delle scorie» .

Il vertice si è chiuso riconoscendo il ruolo assegnato al nucleare, in alcuni Stati, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili, prendendo atto della scelta di altri (Germania) di farne a meno.

Biodiversità e risorse idriche

Per quanto riguarda Biodiversità e natura, l’impegno preso a fine vertice prevede un’implementazione rapida ed effettiva del Quadro Globale per la Biodiversità (GBF) prima della COP 16 e il richiamo ai relativi target finanziari. Tuttavia non è stato elaborato un piano di Azione o riferimenti precisi sugli stanziamenti, considerati al momento non sufficienti. «Ci auguriamo che a giugno i leader sappiano fare ulteriori e sostanziosi passi in avanti, mentre la crisi climatica e di perdita di biodiversità galoppa, a partire dagli impegni finanziari in scadenza nel 2025 e post 2025» ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Energia e clima del Wwf, ricordando come «le fonti rinnovabili, con i sistemi di accumulo e di gestione della domanda, sono la risposta meno impattante per il clima e la biodiversità, e anche economicamente più conveniente».

Tra gli obiettivi individuati dalla Carta di Venaria anche quello di istituire una “Coalizione G7 sull’acqua”, prima iniziativa dei G7 sul tema, sede di confronto per facilitare il raggiungimento di posizioni comuni da rappresentare in incontri internazionali.

L’appello dei giovani di Earth Day e le proteste

Durante il vertice, a rappresentati del Ministero e del Governo italiano è stato consegnato l’appello elaborato dai 500 ragazzi e ragazze riunitisi, durante la scorsa Giornata mondiale della Terra, negli Stati Generali dell’Ambiente per Giovani, con un focus sull’interconnessione della tutela dell’ambiente con altri aspetti della società e della politica globale, e una menzione dei “migranti climatici (…) scarsamente riconosciuti dal diritto internazionale”. Da ricordare anche le proteste, durante tutti i giorni della riunione ministeriale. La manifestazione dei collettivi studenteschi e degli attivisti del centro sociale, respinti con gli idranti, e i presidi: Ultima Generazione nei pressi della Reggia, e Extinction Rebellion nel corteo a piazza Carlina e con lo striscione  «The King is naked: G7 is a scam».

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