Un insegnante in un campo profughi del Ciad, insieme ai suoi allievi, durante un programma scolastico

Un insegnante supervisiona allievi e allieve per il programma EdTech sviluppato da WarChild chiamato "Can't Wait to Learn", in una scuola nel campo profughi di Djabel, nell'Est Ciad (Foto: Michael Knief/AP)

Istruzione e pace vanno a braccetto. A dimostrarlo la ricerca della Global Partnership for Education (GPE) e l’Institute for Economics and Peace di Sydney (IEP) che fornisce prove inconfutabili della forte relazione tra educazione e pace. Pubblicata il 24 gennaio in occasione della Giornata internazionale dell’educazione, l’analisi dimostra come il miglioramento dei livelli di istruzione sia strettamente legato a società più pacifiche. «Quest’anno è iniziato con una situazione globale desolante per quanto riguarda la pace e la stabilità mondiali ma possiamo riaccendere la speranza investendo di più e con urgenza nell’istruzione», ha dichiarato Laura Frigenti, Amministratore delegato del GPE. 

«È ora di dare ascolto alle prove sempre più evidenti che l’istruzione è un investimento intelligente e reciprocamente sostenibile per la prosperità e la pace»

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Il rapporto tra pace e istruzione

Mentre gli impatti disastrosi dei conflitti sull’istruzione sono ampiamente riconosciuti, la ricerca sul rapporto reciproco tra pace e istruzione è sempre stata scarsa, o comunque obsoleta. Per colmare questa lacuna di conoscenza e fornire prove per guidare politiche valide, il GPE ha collaborato con l’IEP per analizzare e comprendere meglio il rapporto tra istruzione e pace.

L’ultimo decennio è stato segnato da conflitti, crisi e guerre letali.

In tutto il mondo, le guerre continuano a mietere innumerevoli vittime, a sfollare i civili dalle loro case e a lasciarne molti altri che hanno un bisogno disperato di assistenza salva-vita. È urgente ricostruire le fondamenta che possano sostenere una pace duratura. Eppure troppo spesso una delle più cruciali, l’istruzione, è relegata a un’attività accessoria.

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I risultati della ricerca 

I Paesi con tassi di completamento della scuola primaria più elevati sono in generale più pacifici. Al contrario, i Paesi che godono di alti livelli di pace hanno tassi di completamento della scuola secondaria del 99%. D’altro canto, i Paesi che soffrono di bassi livelli di pace (presenza di conflitti, guerre civili ecc.) hanno in media tassi di completamento della scuola secondaria solo del 52%. I Paesi con alti livelli di istruzione godono di una maggiore stabilità sociale e politica complessiva, mentre è vero anche il contrario: i Paesi con bassi livelli di istruzione tendono a sperimentare una maggiore frequenza e intensità di conflitti interni. In altre parole, un migliore rendimento scolastico può ridurre la gravità e la durata della violenza sociale e salvare vite umane. I miglioramenti degli indicatori di pace sono dovuti a maggiori investimenti nell’istruzione.

I Paesi che investono di più nell’istruzione godono di livelli più elevati di pace. Ad esempio, nel 2020, la Namibia, uno dei Paesi più pacifici dell’Africa, aveva il sesto tasso più alto di investimenti governativi nell’istruzione a livello globale in percentuale del PIL.

È sempre più evidente che investire nell’istruzione è essenziale per la costruzione della pace. È urgente garantire che vengano convogliate risorse adeguate all’istruzione. In questo modo, i governi, i donatori e le organizzazioni internazionali possono essere all’altezza della loro responsabilità collettiva di dare a ogni ragazza e ragazzo l’opportunità di ottenere le conoscenze e le competenze necessarie per inaugurare un futuro più pacifico e prospero.

 

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