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«La città di Pesaro offre al Paese una eccellente candidatura basata su un progetto culturale che, valorizzando un territorio già straordinariamente ricco di testimonianze storiche e preziosità paesaggistico-ambientali, propone azioni concrete attraverso le quali favorire anche l’integrazione, l’innovazione, lo sviluppo socio-economico».

È la motivazione con cui stamattina la città marchigiana è stata proclamata Capitale della cultura per il 2024 sulla base delle candidature presentate da altre nove città (Ascoli Piceno, Chioggia, Grosseto, Mesagne, Pesaro, Sestri Levante con il Tigullio, Siracusa, Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento, Viareggio e Vicenza) e selezionate, dopo le audizioni d’inizio marzo, dalla giuria presieduta da Silvia Calandrelli.

La dedica a Kharkiv

«La Capitale Italiana della Cultura è una bella storia, partita nel 2015. Sono convinto che essere finalisti è un po’ come essere candidati all’Oscar, perché via via che la competizione cresce arrivare nella short list è una grande risultato» ha detto il ministro Dario Franceschini in apertura della conferenza stampa. E il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, ha voluto legare l’evento ai fatti che stanno accadendo in Ucraina: «Vogliamo dedicare la vittoria di Pesaro a Capitale italiana della Cultura 2024 alla città di Kharkiv, in questo momento sotto le bombe, che come noi è città della Musica Unesco – ha detto – In questi giorni ci siamo sentiti spesso per mail con il sindaco di Kharkiv. Spero davvero che possa essere con noi il prima possibile a festeggiare e soprattutto che Kharkiv possa uscire da questa guerra tremenda e possa ringraziare a suonare come sa fare».

 

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Natura, cultura e tecnologia

Pesaro  erediterà il ruolo attualmente svolto da Procida e poi nel 2023 da Brescia e Bergamo. Il dossier con cui è giunto questo importante riconoscimento si intitola “La natura della cultura” e punta molto sul messaggio ambientale: «Il tema principale della candidatura – il rapporto fra arte, ambiente e tecnologia – annoda rigenerazione urbana, green economy e felicità sociale. Le forze espresse dai 7 cluster Unesco (artigianato, design, cinema, gastronomia, arti digitali, manifattura e musica) e diffuse sull’intero territorio provinciale sono invitate a stringere nuovi rapporti e creare nuove sinergie per il rilancio di un’intera comunità» si legge nel dossier. E ancora:

«Occorre puntare sull’anima della terra e sui modi di trasmetterla: la “creatività del fare” accomuna l’artista e l’artigiano, l’imprenditore e il cittadino attivo. Una sfida che deve superare i confini dei colori politici e guardare ad un obiettivo di rilancio di una intera comunità».

Sfida all’incertezza

Cinque le sezioni del dossier: “Natura mobile della cultura”, “Natura ubiqua della cultura”, “Natura imprevedibile della cultura”, “Natura operosa della cultura”, “Natura vivente della cultura”. Un approccio apprezzato dalla giuria che ha evidenziato questi aspetti al termine della selezione: «La proposta conferisce il giusto equilibrio a natura, cultura e tecnologia, tre elementi che si fondono in un contesto di azione condivisa tra pubblico e privato. L’enfasi data al valore della cittadinanza come riconoscimento e come pratica attraverso concreti esercizi, oggi più che mai, afferma una direzione che può generare contributi per altre esperienze future. Lo sforzo di coinvolgimento delle giovani generazioni in un programma impegnativo appare particolarmente interessante alla luce delle sfide che l’incertezza dei tempi propone». Infine un richiamo al coinvolgimento all’intera provincia, che sarà coinvolta negli eventi anche grazie al milione di euro messo a disposizione dal Ministero della Cultura:

«La valorizzazione del rapporto tra città e territorio con un programma esteso in modo articolato a tutti i comuni della provincia integra voci rendendo corale il conseguimento del titolo di Capitale della cultura».

Per saperne di più

www.pesaro2024.it

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