Stefano Carrai
Stefano Carrai ha insegnato a lungo nelle università di Trento e di Siena e in università di altri paesi europei (Leida, Ginevra, Nancy), attualmente è ordinario di Letteratura italiana presso la Scuola Normale Superiore di Pisa.

Ha curato per l’Accademia della Crusca l’edizione critica dei Sonetti del poeta pre-stilnovista Maestro Rinuccino da Firenze (1981) e ha fornito una sistemazione storiografica della poesia toscana duecentesca (La lirica toscana del Duecento, Roma-Bari, Laterza, 1997). Si è occupato ripetutamente di Dante di cui ha anche curato una edizione della “Vita nova” (Milano, Rizzoli, 2009). Su Boccaccio ha pubblicato il volumetto “Boccaccio e i volgarizzamenti” (Roma-Padova, Antenore, 2016). Ha lavorato sulle opere dei fratelli Pulci, sulle Stanze e sulla “Fabula di Orfeo” di Poliziano,  sui “Pastoralia” di Boiardo e sulle “Rime” di Della Casa, dandone anche una edizione commentata (Torino, Einaudi, 2003; nuova ed. Milano, Mimesis, 2014).

 

Leggi l’intervista su Insula europea

 

Altri studi sulla lirica rinascimentale sono raccolti nei volumi “I precetti di Parnaso” (Roma, Bulzoni, 1999) e “L’usignolo di Bembo” (Roma, Carocci, 2006). Si è occupato a lungo anche di autori della modernità: soprattutto di Svevo, su cui ha pubblicato il volume “Il caso clinico di Zeno” (Pisa, Pacini, 2010) e di Saba, cui ha dedicato una monografia (Roma, Salerno Ed., 2017). Ha scritto inoltre un libro sul tema dell’invocazione al Sonno nella lirica italiana (Ad Somnum, Padova, Antenore, 1990). Fa parte dei direttori del “Giornale storico della letteratura italiana” e de “L’Alighieri”, è membro del comitato scientifico della Fondazione Ezio Franceschini di Firenze. Nel 2013 ha ricevuto il Premio Val di Comino per la Critica letteraria.

 

Leggi l’inedito composto per il Festival della poesia ambientale

Il poeta e ordinario di Letteratura italiana alla Normale di Pisa, Stefano Carrai
Il poeta e ordinario di Letteratura italiana alla Normale di Pisa, Stefano Carrai

 

Ha coltivato la poesia parallelamente alla sua attività di studioso di letteratura italiana. Ha esordito con la raccolta “Epigrammi accidentali” uscita sul “Caffè Michelangiolo” nel 2002. Sue poesie sono apparse anche sulle riviste “Soglie”, “L’immaginazione”, “Italian Poetry Review”, “Polimnia”, “Atlante”. Il suo primo libro di versi (“Il tempo che non muore”, postfazione di Luigi Surdich, Interlinea 2012) ha vinto il Premio Pisa per la Poesia nel 2013 e il Premio Contini Bonacossi nel 2014. Il secondo (“La traversata del Gobi”, postfazione di Niccolò Scaffai, Aragno 2017) ha vinto il Premio Viareggio-Rèpaci per la Poesia 2017.

 

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