Una delle sei piccole opere di Alice Pasquini un po' sparse e un po' nascoste nel paese di Antrodoco, a stimolare una caccia al tesoro artistico

Antrodoco, un intero comune divenuto galleria a cielo aperto

Nel paese in provincia di Rieti, muri, angoli e vie sono essi stessi opera d’arte. Dialogano con gli abitanti e li chiamano alla socialità e al gioco. Un progetto di street art che dal 2021 ha vinto bandi regionali dedicati ai comuni del Lazio

Ottobre, periodo di sagre di castagne e scampagnate nei boschi che cambiano colore. E allora perché non unire al gusto anche un aspetto artistico culturale? Il piccolo comune di Antrodoco, in provincia di Rieti, si mostra alla sua festa d’Autunno del 31 ottobre impreziosito dalle opere di street art. Il progetto si chiama R/esistenza – Street Art Gallery ed è nato nel 2021, sotto la curatela artistica di Alin Cristofori e Margò Paciotti di Ondadurto Teatro, vincendo il bando regionale Lazio Street Art promosso per valorizzare e riqualificare in chiave culturale i luoghi e i beni dei Comuni del Lazio.

 

Così il piccolo centro di circa 2600 abitanti ha ospitato nomi di fama internazionale della street art italiana e, dopo il successo della prima edizione del 2021, si è replicato in una seconda edizione coinvolgendo nuove firme e trasformando Antrodoco in un vero e proprio museo a cielo aperto.

Edizione 2021: il richiamo della natura e l’arte come stimolo a uscire

Il progetto ha visto la luce in un momento in cui in molti ancora si sentivano insicuri a tornare alla vita sociale e la dimensione domestica andava prendendo una piega sempre meno sana. L’arte nelle strade e nelle piazze è stata quindi un invito inoffensivo a lasciare le quattro mura per poter fruire di risorse artistiche e culturali pur restando all’aperto. La Natura e il legame con il paesaggio sono stati il fil rouge che ha collegato il lavoro dei primi quattro artisti coinvolti.

Bianco e nero e colore. Sten-Lex e Lucamaleonte

Le prime pennellate le ha date il duo Sten-Lex, tra i più noti urban artists italiani, che con un personale utilizzo degli stencil hanno ricoperto la facciata di un palazzo in via Lungo Velino. L’opera, visibile anche dalla Salaria, è realizzata interamente in bianco e nero con la tecnica dello stencil poster con linee che richiamano l’Optical art, ma anche le curve e i dossi di un percorso in montagna.

 

Cromaticamente ricco è invece il lavoro di Lucamaleonte “Fioritura”, un’opera che racconta il territorio attraverso piante e animali tipici della zona. L’opera si trova sotto l’arco di ingresso al Municipio ed è realizzata con l’inconfondibile stile dell’artista, fatto di una sorta di alfabeto simbolico composto frequentemente da assembramenti botanici o zoologici e più recentemente anche umani (l’abbiamo già incontrato su queste pagine nel Nido di Vespe del Quadraro e nel murales censurato di Ostia). Qui, in mezzo ai fiori tipici della zona, si scorgono un cinghiale e una volpe. Con la seconda edizione del 2022 Lucamaleonte è tornato a completare il lavoro collegandolo a una nuova opera sul muro di fronte: “Gioco Senza Fine”, che racconta l’incontro tra un cane e un gatto, e trasforma così il passaggio sotto l’arco del Municipio in una immersione nel colore e nella natura.

La natura tra driadi e sogni. Neve e Alessandra Carloni

Si chiama “La Terza Sinfonia” e rappresenta una driade, l’opera dello street artist Neve. Un omaggio al compositore tedesco Joachim Raff e alla sua Terza Sinfonia dedicata appunto alle ninfe dei boschi. L’opera si trova presso l’ostello il Castagno, meta frequente di escursionisti che potranno così, seguendo la suggestione di Neve e della sua driade, entrare nei boschi con un’attenzione particolare rivolta anche alle energie sottili che li animano.

 

«Nelle linee di costruzione dell’immagine, realizzata interamente a mano libera e con le bombolette spray, sono nascoste una molecola e una costellazione che starà all’osservatore riconoscere» ha svelato l’artista.

Alessandra Carloni invece ha realizzato sui muri laterali della rampa di accesso al Comune l’opera “L’energia del Sogno”. «Ho raccontato l’energia del sogno come due forme di energia diverse. Una legata al tema ecosostenibile, e l’altra legata all’esperienza del sisma». Nella prima è presente un uomo con il mondo tra le mani e una casa sulla testa. «E’ un omaggio alla Natura nella mia chiave fiabesca e onirica. Il Sogno è proprio quello di vedere l’essere umano armoniosamente immerso nella Natura. Nonostante la casa sulla testa sia un segno dell’antropizzazione del territorio, l’opera vuole sottolineare il bisogno di un equilibrio tra le esigenze umane e quelle della Natura». Nella parete opposta è raccontato il tema del sisma dal momento che ad Antrodoco si sono sentiti sia nel 2009 il terremoto dell’Aquila che nel 2016 quello di Amatrice. «Per riferirmi al terremoto ho dipinto un uomo che cammina in un contesto surreale tenendo tra le mani una zolla di terra che rappresenta l’epicentro del sisma».

 

L’opera di Alessandra Carloni, sul muro della rampa di accesso al comune di Antrodoco, è a tema ecologico

Edizione 2022: Tornare a giocare

«Sappiamo che l’uomo ha perso il paradiso terrestre perché non era stato bambino, non aveva giocato abbastanza…» diceva Maria Lai riflettendo sulla serietà e l’importanza del gioco, nell’arte come nella vita. E allora per R-Esistere è essenziale poter recuperare il valore del gioco, il senso di una leggerezza che ci è stata tolta in questi anni e che i comuni del cratere hanno vissuto con un crescendo che è andato dal terremoto alla pandemia fino alle attuali minacce di una guerra atomica. Il gioco, con il suo permesso di creare mondi alternativi, diventa oggi un elemento essenziale per resistere e continuare ad esistere. Così ad Antrodoco nell’edizione 2022 pennelli e bombolette si cimentano a raccontare la dimensione del gioco.

Il gioco di ieri tra i pixel di Krayon e i richiami di Gomez

Primo artista di questa seconda edizione è stato Arcadio Krayon Pinto, pixel artist di fama internazionale. L’opera, su un muro in via Salaria 30, si intitola “Facciamo che io ero…”  E chi non ha mai detto questa frase? Un trampolino di lancio verso nuove realtà in cui nulla può essere messo in dubbio e la creatività è il primo ingrediente. Krayon realizza così, pixel dopo pixel, un momento di gioco tra peluche e battipanni.

 


Sulla facciata dell’Ex Don Minozzi in via Salaria è intervenuto il venezuelano Luis Gomez de Teran, tra più noti street artist attivi in Italia e all’estero. Un tratto inconfondibile che dialoga con le strutture che lo ospitano interagendo con i materiali e con la storia dei luoghi. La facciata dell’edificio, che fu orfanotrofio del primo dopoguerra, si anima di volti e di storie che si intravedono dalle finestre. Il reale e il surreale si mescolano creando un immaginario fiabesco e restituendo alla struttura ormai abbandonata da tempo, una vita interna fatta di echi del passato.

 

Effetto sorpresa nei lavori di Alice Pasquini e Uno

Alice Pasquini rende i suoi lavori ad Antrodoco un’opera d’arte partecipativa collegata al gioco. Sono sei mini interventi su muri e fontane, cassette elettriche e della posta, o vecchie porte… sei storie da cercare in una sorta di caccia al tesoro artistica alla quale sono invitati adulti e bambini. Ci ha raccontato Alice:

«Nonostante io dipinga anche muri molto gradi, amo molto scegliere piccoli luoghi dietro gli angoli, perché mi interessa il discorso del percorso, l’effetto sorpresa che si crea nell’osservatore è un valore della street art».

Poi, insieme a Uno, autore anche di due porte in via delle Scuole e in corso Roma, concludono la seconda edizione con l’opera “Aequilibrium”, in via del Castello e in via Savelli. Le due opere a quattro mani sono dedicate al gioco degli origami che prende vita grazie all’immaginazione. Uno ha quindi realizzato, secondo lo stile che lo contraddistingue, la parte geometrica degli origami mentre sono di Alice le due bambine che giocano facendo la ruota e le ombre cinesi.

 

 

Le opere della seconda edizione sono state finanziate dal bando della Regione Lazio “Un paese ci vuole” e stanno coinvolgendo in questi giorni anche il comune di Calcata, che sotto il tema “Mappe d’arte” sta ricevendo le prime pennellate.

Saperenetwork è...

Dafne Crocella
Dafne Crocella
Dafne Crocella è antropologa e curatrice di mostre d’arte contemporanea. Dal 2010 è rappresentante italiana del Movimento Internazionale di Slow Art con cui ha guidato percorsi di mindfulness in musei e gallerie, carceri e scuole collaborando in diversi progetti. Insegnante di yoga kundalini ha incentrato il suo lavoro sulle relazioni tra creatività e fisicità, arte e yoga.
Da sempre attiva su tematiche ambientali e diritti umani, convinta che il rispetto del proprio essere e del Pianeta passi anche dalla conoscenza, ha sviluppato il progetto di Critica d’Arte Popolare, come stimolo e strumento per una riflessione attiva e consapevole tra essere umano, contemporaneità e territorio. È ideatrice e curatrice di ArtPlatform.it, piattaforma d’incontro tra creativi randagi.

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