L'attore e regiista Giovanni Enrico Morassutti è il referente italiano del Festival Climate Change Theatre Action

L'attore e regiista Giovanni Enrico Morassutti è il referente italiano del Festival Climate Change Theatre Action

Teatro contro il Climate Change. Intervista a Giovanni Morassutti

Il Climate Change Theatre Action nasce per sensibilizzare il pubblico e stimolarlo ad attivarsi per il clima, e nel contempo per creare dialogo e collaborazione tra artisti, scienziati, ambientalisti. Perché la lotta al cambiamento climatico richiede una comunità unita

Il contrasto al cambiamento climatico ha un suo Festival di Teatro dedicato. Si chiama Climate Change Theatre Action (CCTA), è stato lanciato nel 2015 da alcuni artisti presenti negli Stati Uniti, Elaine Ávila, Chantal Bilodeau, Roberta Levitow e Caridad Svich che si sono rifatti a un modello introdotto da NoPassport Theatre Alliance. In seguito è nata una collaborazione USA-Canada tra Arts & Climate Initiative e il Center for Sustainable Practice in the Arts. Il Festival, che ha cadenza biennale, nel 2025 festeggerà il suo decimo anniversario. Sono coinvolti da tutto il mondo artisti di diverse discipline, ma anche scienziati della terra e studiosi della società, nonché enti educativi.

Narrazioni e performance intendono promuovere il dialogo sulla nostra crisi climatica globale, creare una visione potenziante del futuro e ispirare le persone ad agire.

Il referente per l’Italia è Giovanni Enrico Morassutti, attore e regista rappresentativo del Method Acting e fondatore della residenza internazionale per artisti Art Aia – Creatives In Residence, con cui diffonde da diversi anni nelle arti la sostenibilità e la tutela della biodiversità.

 

Cambiamenti di rotta, performance del festival Climate Change Theatre Action 2023 (Foto: Luca Immesi )

 

Per l’edizione 2021 Morassutti presentò sulle rive del fiume Tagliamento la piéce “When” della drammaturga canadese Wren Brian. L’evento interdisciplinare, in collaborazione con Legambiente e Arpa Friuli Venezia Giulia, era stato finanziato attraverso una raccolta fondi e un contributo di NaturaSì, azienda di produzione e vendita di prodotti biologici e biodinamici, mentre la ditta friulana La Casa del Sole aveva contribuito con la messa a punto di un generatore di corrente a pannelli solari per alimentare luci e suoni della manifestazione. Climate Change Theatre Action sul Tagliamento aveva inoltre riunito artisti visivi come Silvia Braida, musicisti e fotografi sensibili al tema e impegnati a divulgare l’importanza di mantenere intatta la morfologia del fiume Tagliamento, uno dei pochi in Europa a canali intrecciati.

Morassutti, quali anticipazioni può darci per il prossimo Climate Change Theatre Action?

Nel 2025 intendiamo coinvolgere ulteriormente il mondo della scienza e realizzare un’edizione in grado di integrare ulteriormente i diversi campi. Siamo infatti in contatto con un noto climatologo britannico che intende collaborare al Festival. Sono tante le proposte sul tema ma a mio avviso non siamo ancora riusciti a trovare quel progetto artistico che riesca veramente a scuotere le coscienze.Il problema è sempre più urgente e necessita di una solidale comunione di intenti.

Cosa ha caratterizzato l’ultimo Festival?

L’edizione del 2023 si è ispirata dalla letteratura di fantascienza della scrittrice statunitense afroamericana Octavia Butler. Personalmente avevo diretto, all’interno dell’Oasi Dune degli Alberoni (VE) sotto la tutela del WWF, lo spettacolo “Mirror Mirror” scritto dalla drammaturga cilena Camila Le-bert, coinvolgendo all’interno della manifestazione musicisti ma anche esperti di Cambiamento Climatico. Allo spettacolo, inoltre, avevano preso parte la brigata Red Rebel del movimento ambientalista Extinction Rebellion e la ricercatrice Lianet Camara, proveniente dalle Ande del Perù, come simbolo della rinascita delle culture indigene.

 

 

Lo spettacolo era parte dell’evento Cambiamenti di Rotta, caratterizzato da attività quali trasporti di mobilità marittima sostenibile su imbarcazioni elettriche, mostre d’arte, incontri che univano scienza e arte digitale. Diverse aziende avevano sostenuto il progetto tra cui iGreen Gadgets che aveva messo a disposizione dei partecipanti alla manifestazione dei posaceneri portatili per non gettare mozziconi sulla spiaggia. La manifestazione era stata resa possibile grazie anche al contributo economico della Compagnia Assicurativa Bortoli mentre le Generali Agenzia di San Marco avevano gentilmente sponsorizzato la copertura assicurativa. Il Comune di Venezia aveva infine patrocinato l’iniziativa all’interno della rassegna Le Città in Festa.

Su cosa stanno lavorando ora le organizzazioni promotrici?

The Arts & Climate initiative di New York al momento è impegnata nella stesura della nuova antologia contenente le opere teatrali sul cambiamento climatico dell’edizione del 2023 per mantenere viva la loro diffusione e, soprattutto, ispirare le nuove generazioni. A seguito dell’edizione del 2021 ad esempio sono state incluse tre opere teatrali nell’antologia “The Climate Divide”, un libro didattico tematico a disposizione degli studenti delle scuole superiori danesi che studiano inglese in modo da poterle leggere e analizzare, generando risposte emotive e spunti creativi per l’azione contro il cambiamento climatico. I ragazzi vengono incoraggiati a recitare i testi sia all’interno che al di fuori delle lezioni scolastiche. Climate Change Theatre Action prevede inoltre, in aggiunta all’esperienza teatrale, anche la realizzazione di un’azione a favore del clima.

Che cosa si intende per azione?

Si intende un “qualcosa” che abbia lo scopo di collegare e/o attivare le persone. Un’azione può coinvolgere la comunità scientifica, i dipartimenti dell’università, le organizzazioni ambientaliste, ospitando ad esempio una conversazione sugli impatti climatici  e sulle possibili soluzioni invitando i rappresentanti di organizzazioni locali che si occupano di ambiente o di giustizia climatica a parlare delle loro iniziative, oppure organizzando una raccolta fondi per associazioni ambientaliste, banche alimentari o iniziative per la piantumazione di alberi. Qui in Italia ritengo che durante l’edizione del 2021 In Friuli l’intervento divulgativo e la partecipazione attiva dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa FVG) sia stata un’azione molto utile per il pubblico mentre a Venezia, in aggiunte alle tante proposte, a mio avviso è  stato significativo l’intervento del chimico analitico del CNR Warren Cairns, tra i portavoce del movimento ambientalista Extinction Rebellion.

A mio parere Climate Change Theatre Action rappresenta un’occasione per affrontare insieme la sfida più grande del nostro secolo rafforzando, fra i diversi campi, il senso di comunità e collaborazione.

 

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Francesca Santoro
Francesca Santoro
Laurea in comunicazione, specializzazione in marketing e comunicazione nel Non Profit. Per 15 anni mi sono occupata di comunicazione e formazione nell’ambito del consumo critico e del commercio equo, trattando temi quali l'impatto delle filiere a livello locale e globale su persone, risorse, territori, temi su cui ho anche progettato e condotto interventi nelle scuole. Dal 2016 creo contenuti online per progetti, associazioni, professionisti.

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