Un leone marino delle Galapagos su una spiaggia

Il Leone Marino delle Galapagos

Galapagos, cresce la riserva marina. Al via l’ampliamento dell’area protetta

Il decreto presidenziale è stato firmato lo scorso 13 gennaio, dopo l’annuncio alla Cop26 di Glasgow. La nuova area aumenterà del 50% la sua estensione, passando da 133 mila a 193 mila km2. Nelle intenzioni del presidente equadoregno Guillermo Lasso, più Natura in cambio del taglio del debito del paese sudamericano

Squali, tartarughe marine. Pinguini e pesci tropicali che nuotano con leoni marini mentre i tonni migrano verso acque più adatte per accoppiarsi, deporre le uova e nutrirsi.

È lungo 60.000 km/2 , che si aggiungerebbero ai 130.000 già esistenti, l’ampliamento della riserva marina protetta delle Galapagos annunciato ufficialmente dal Presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso.

Il decreto presidenziale, come riporta il quotidiano El Comercio è stato firmato lo scorso 13 gennaio a bordo della nave “Sierra Negra” ormeggiata presso uno dei moli più caratteristici dell’arcipelago, alla presenza di nomi altisonanti della scena politica internazionale: l’immancabile ex presidente Usa, ora conferenziere di extra lusso Bill Clinton, il controverso (e contestato in patria; sia per le sue riforme economiche inique che per l’approccio alla gestione ambientale) presidente della Colombia Iván Duque, i ministri degli Esteri della Costa Rica e di Panama, Rodolfo Solano Quiroz ed Erika Mouynes.

 

 

 

La nuova area aumenterà la sua estensione da 133 mila a 193 mila chilometri quadrati, ampliando di quasi il 50% la Riserva Marina delle Galapagos, una catena di riserve naturali che comprende anche i territori di Colombia, Costa Rica e Panama, lungo la costa del Pacifico.

Un vero e proprio corridoio migratorio, insomma, che, almeno nelle intenzioni ufficiali, si prefigge di proteggere uno degli ecosistemi marini più ricchi di biodiversità del pianeta. E si chiamerà evocativamente “Hermandad”, fratellanza.

 

L'inaugurazione ufficiale dell'ampliamento della riserva marina delle Galapagos. Al centro, il Presidente ecuadoregno Lasso, insieme al presidente colombiano Duque e a Bill Clinton
L’inaugurazione ufficiale dell’ampliamento della riserva marina delle Galapagos. Al centro, il Presidente ecuadoregno Lasso, insieme al presidente colombiano Duque e a Bill Clinton (Foto: Facebook)

 

La nuova riserva “proteggerà le montagne sottomarine” che si estendono a nord-est dell’arcipelago delle Galapagos verso l’isola di Cocos, in Costa Rica, e manterrà la pesca con palangari e di altro tipo fuori da un’area che “gli animali usano come metropolitana”, come ha dichiarato il ministro dell’Ambiente dell’Ecuador Gustavo Manrique al Los Angeles Times.

Creata nel 1998, la riserva è diventata negli anni un rifugio e un vivaio per un’ampia varietà di vita marina, e ha protetto pesci e squali dalla pesca eccessiva e accidentale, dal traffico marittimo ad alto volume e dall’inquinamento. Per gli stessi motivi è anche un luogo in cui la pesca è buona e le barche aspettano lungo il perimetro per pescare mentre gli animali migrano.

 

Un'immagine delle Galapagos
La riserva marina delle Galapagos è stata creata ufficialmente nel 1998. Nel corso degli anni è divenuta un rifugio importante per specie protette

 

Per Norman Wray, ex presidente del Consiglio direttivo delle Galapagos: «Questo decreto è un incredibile precedente». Sempre secondo Wray  l’industria della pesca avrebbe collaborato con il governo per creare le riserve.

L’Ecuador ha una delle flotte pescherecce più grandi del Pacifico del Sud America ed è il più grande produttore di tonno nell’emisfero occidentale, con circa il 4% del totale mondiale delle catture.

Per Guillermo Lasso, ex banchiere e presidente equadoregno dallo scorso maggio, l’inaugurazione della riserva rappresenta un risultato importante davanti agli occhi degli elettori.

 

Il presidente ecuadoregno Lasso brinda all'inaugurazione dell'ampliamento della riserva
Da sinistra: il presidente colombiano Ivan Duque (contestato in patria anche per le sue politiche ambientali), Guillermo Lasso e Bill Clinton. Lasso, neo presidente ecuadoregno, aveva annunciato l’ampliamento della riserva in cambio del taglio del debito all’Ecuador, durante la Cop26 di Glasgow

 

Aveva annunciato il progetto di ampliamento alla Cop26 di Glasgow, dichiarando ufficialmente la volontà di uno “scambio di debito ecuadoregno per la conservazione della natura”.

Tagliare il debito in cambio di sostegno alla Natura, ovvero “lo scambio più grande del suo genere nella storia del mondo”, nelle parole dello stesso Lasso. Un impegno che il presidente ha suggellato tagliando un nastro composto da materiale di scarto pescato nell’Oceano e riciclato.

 

 

 

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Valentina Gentile
Nata a Napoli, è cresciuta tra Campania, Sicilia e Roma, dove vive. Giornalista, si occupa di ambiente per La Stampa e di cinema e società per Libero Pensiero. Ha collaborato con Radio Popolare Roma, La Nuova Ecologia, Radio Vaticana, Al Jazeera English, Sentieri Selvaggi. Ha insegnato italiano agli stranieri, lingua, cultura e storia del cinema italiano alle università americane UIUC e HWS. È stata assistente di Storia del Cinema all’Università La Sapienza di Roma. Cinefila e cinofila, ama la musica rock, i suoi amici, le sfogliatelle e il caffè.

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