Napoli e il rogo della Venere degli stracci
L’opera di Michelangelo Pistoletto era stata allestita a piazza Municipio, nell’ambito del programma culturale Napoli contemporanea 2023. Il commento dell’artista: “è l’autocombustione del lato peggiore dell’umanità”
La Venere degli stracci realizzata dall’artista Michelangelo Pistoletto è andata a fuoco ieri in piazza del Municipio a Napoli, dove era stata inaugurata lo scorso 28 giugno, una delle installazioni urbane previste nell’ambito del programma culturale Napoli contemporanea 2023, nata con lo scopo di dare spazio all’arte contemporanea nelle strade e nelle piazze della città. L’incendio ha sciolto la statua e incenerito completamente la montagna di indumenti vecchi che la affiancava. Un’opera in cui l’idea classica della bellezza incontrava gli scarti della nostra società dei consumi, la «società stracciona che a Napoli ha preso il sopravvento» ha commentato l’artista «come un’autocombustione del lato peggiore dell’umanità».
Gli stracci che hanno preso fuoco intorno alle 5,30 della notte, infatti, erano simbolo degli scarti e dei rifiuti che la Venere ha il potere di rigenerare. Quasi un epilogo coerente, insomma, mentre sui reali motivi dell’incendio si sa poco. In queste ore la polizia avrebbe individuato un sospetto, mentre Pistoletto ha dichiarato:
«Sono pronto a rifarla, il suo messaggio non è stato distrutto»
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