Distribuzione di aiuti alla popolazione di Gaza ai confini con l'Egitto

Cessate il fuoco su Gaza, oggi mobilitazioni in tutto il mondo

La società civile e le organizzazioni per i diritti umani si rivolgono ai governi affinché agiscano per garantire che tutti i civili siano protetti, che gli ostaggi israeliani siano liberati e che la popolazione di Gaza possa ricevere gli aiuti umanitari necessari alla sopravvivenza

Oggi in tutto il mondo mobilitazioni di associazioni e società civile per l’obiettivo di chiedere ai leader politici e alle istituzioni un “cessate il fuoco” permanente nei Territori palestinesi occupati e in Israele. A Roma, alle ore 18 in Piazza dell’Esquilino, le organizzazioni aderenti si uniranno per illuminare la scritta “cessate il fuoco” con più di 1000 candele.

Un gesto simbolico per ricordare quanto sia importante fare luce sul buio e sui crimini di diritto internazionale in corso in Medio Oriente.

Nella Striscia di Gaza, oltre due milioni di persone lottano per sopravvivere a una catastrofe umanitaria con un numero di vittime civili senza precedenti. Dopo una breve tregua umanitaria, durata dal 24 novembre al 1° dicembre, le ostilità sono riprese con incessanti bombardamenti su tutta la Striscia, comprese le zone indicate come “sicure”.

 

Guarda l’iniziativa dei cittadini di Guernica in solidarietà con i civili bombardati a Gaza

 

 

Il 70% delle vittime: donne e minori

Sono oltre 18.787 le persone morte tra il 7 ottobre e il 14 dicembre 2023, nella Striscia di Gaza occupata, il 70% delle quali erano donne e minori. Nella Cisgiordania occupata, nello stesso periodo, sono stati uccisi 278 palestinesi, di cui 70 minori. Almeno 1200 persone – per lo più civili, inclusi 36 bambini – sono state uccise in Israele il 7 ottobre. Nella Cisgiordania occupata, raid dell’esercito e coloni israeliani causano violenze continue, trasferimenti forzati, arresti di massa e uccisioni extragiudiziali. Inoltre risultano uccisi almeno 86 giornalisti e numerosi membri dello staff delle Nazioni Unite che svolgevano il proprio lavoro. In questo contesto, il lavoro dei giornalisti è fondamentale per narrare l’escalation di violenza in corso attraverso notizie verificate e testimonianze.

 

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Diritto internazionale e crimini di guerra

Gli attacchi diretti ai civili e gli attacchi indiscriminati contro obiettivi civili sono vietati dal diritto internazionale umanitario e possono costituire crimini di guerra. Mentre solo attraverso un cessate il fuoco è possibile proteggere i civili, ottenere una liberazione degli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas e raggiungere la popolazione di Gaza possa con gli aiuti umanitari di cui ha disperato bisogno. Sean Casey, coordinatore del team medico di emergenza dell’OMS a Gaza, nelle scorse ore ha detto ai giornalisti che

«ovunque a Gaza le persone hanno fame e sete. Persino le persone ferite gravemente per prima cosa non chiedono sollievo dal dolore, ma acqua».

È necessario esercitare pressioni sui governi e ribadire che il diritto internazionale esiste per proteggere tutte le persone e fermare questa catastrofe. Ripristinare il senso di umanità è il prerequisito imprescindibile per gettare le basi di un futuro incentrato sui diritti umani di tutte le persone, sulla fine di un sistema di oppressione e controllo israeliano nei confronti dei palestinesi e sulla giustizia e la riparazione per le vittime.

Le organizzazioni aderenti

Amnesty International Italia, ACS – Associazione Cooperazione e Solidarietà, Action Aid Italia, AOI, ARTICOLO 21, Assopace Palestina, Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Firenze, Associazione culturale Liguria-Palestina, Associazione per il rinnovamento della sinistra, CISS, CINI coordinamento italiano Ngo internazionali, Comitato Madri x Roma Città Aperta, Consorzio delle Ong Piemontesi ETS, Cospe, Dimensioni Diverse – Spazi di Relazione e di Pensiero odv, EducAid, Fondazione Arché, Libertà e Giustizia, Medici del Mondo, Oxfam Italia, Piattaforma delle OSC italiane in Medio Oriente e Mediterraneo, Porti Aperti, Progetto Mondo, Purple Square, Rete italiana pace e disarmo, Save the Children Italia, SOS Villaggio dei bambini, Terre des Hommes Italia, UISP, Un ponte per, Vento di Terra, VIS-Volontariato internazionale per lo Sviluppo, WeWorld.

 

 

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