Decision to leave

Si inizia in montagna e si finisce al mare, nell’ultimo film di Park Chan-wook, il suggestivo Decision to Leave che gli è valso il premio alla migliore regia al Festival di Cannes. In mezzo, Seul, una città avvolta nella nebbia. Dopo la celeberrima trilogia della vendetta, composta da Mr. Vendetta, del 2002, Old Boy del 2003 e Lady Vendetta del 2005, e lo splendido Mademoiselle, del 2016, ambientato nella Corea del Sud degli anni Trenta, il regista coreano torna dietro la macchina da presa regalando agli spettatori un lungometraggio di rara eleganza, tra il thriller e il sentimentale.

«È un film per adulti. Anziché raccontare la storia di una perdita come un evento tragico, ho cercato di raccontarla con leggerezza, eleganza e umorismo, rivolgendomi così a un pubblico adulto», ha spiegato Park Chan-wook.

Abbandonata la violenza, il sangue, il sesso e le provocazioni a cui aveva abituato il suo pubblico, il cineasta si concentra su sentimenti complessi che ogni essere umano può comprendere per averli provati, su inquadrature raffinate, su un’atmosfera rarefatta di grande fascino, su dialoghi e scene spesso divertenti, per indagare il legame che si va creando tra un detective e la principale sospettata di un omicidio.

 

ParkChanwook regista
Il regista sudcoreano Park Chan-wook ha ottenuto il successo internazionale con la trilogia della vendetta, composta da Mr. Vendetta (2002), Old Boy (2003) e Lady Vendetta (2005) (Foto:Wikipedia).

 

Durante un’escursione in montagna, un uomo è morto in circostanze sospette, lasciando un orologio rotto e una bellissima vedova cinese: Seo-rae viene interrogata dai due detective, l’investigatore capo, Hae-joon, che soffre di insonnia ed è immediatamente attratto da lei, e Soo-wan, più giovane e diffidente. Il garbato detective è il primo che sembra mostrare attenzione e gentilezza nei confronti della ragazza. E da lì allo scoccare della passione la strada è breve: un amore dirompente, che mette a rischio la sua vita e la sua professione. Eppure niente è semplice in questo gioiello coreano, perché il regista confonde il passato con il presente e utilizza in modo creativo flashback e sequenze fantasy che danno profondità al mistero, interrompono lo scorrere della storia e costringono chi guarda a non mollare un attimo l’attenzione nei confronti delle immagini, abbagliato dalle inquadrature e perso in una vertigine che non può non richiamare alla mente l’illustre precedente hitchcockiano. Quell’arcinoto La donna che visse due volte (Vertigo in originale, del 1958) in cui Scottie, ex poliziotto di San Francisco con le fattezza di James Stewart, si innamora perdutamente della donna che deve proteggere (una conturbante e indimenticabile Kim Novak).

 

attori decision to leave
L’attrice Tang Wei (Seo-rae) e l’attore Park Hae-il (Hae-joon) in una scena del film “Decision to Leave.” (Photo courtesy Festival di Cannes).

 

Park Chan-wook lascia che a condurre il suo struggente passo a due siano i suoi due interpreti, Tang Wei, divenuta nota anche dalle nostre parti per il suo ruolo da protagonista in Lussuria – Seduzione e tradimento, diretto da Ang Lee nel 2007, e Park Hae-il, star del cinema sudcoreano; baciati entrambi dalla fotografia eccelsa di Kim Ji-yong, storico collaboratore del regista coreano.

L’attore ha dichiarato: «Penso che anziché richiedere uno sforzo di interpretazione, questo sia un film che si può godere a pieno semplicemente per quello che si vede in superficie. Quando ci ripensi dopo averlo visto, ti rendi conto che ti ha lasciato una pena nel cuore, ma possiede anche lo stile da commedia nera tipico del suo regista».

Ancora una volta, d’altronde, i suoi protagonisti sono in balìa del caso, ancora una volta vittime del proprio orgoglio e di un destino più grande di loro. Decidono di separarsi, come suggerisce il titolo Decision to Leave, ma forse, alla fine, non ci riusciranno. Certo è che vale la pena restare incollati alla poltrona del cinema tutti e 138 i minuti per scoprirlo. In sala dal 2 febbraio, distribuito da Lucky Red.

 

Guarda il Trailer del film Decision to Leave

 

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Francesca Romana Buffetti
Antropologa sedotta dal giornalismo, dirige dal 2015 la rivista “Scenografia&Costume”. Giornalista freelance, scrive di cinema, teatro, arte, moda, ambiente. Ha svolto lavoro redazionale in società di comunicazione per diversi anni, occupandosi soprattutto di spettacolo e cultura, dopo aver studiato a lungo, anche recandosi sui set, storia e tecniche del cinema.

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